Fratello mio, ciò che è tuo mi appartiene, perché proviene dalla pianta dell’unisono; perché anche io l’ho, nel mio futuro probabile, la tua matrice divina. Tu senza toccarmi sei le mie mani e la mia pelle. Tu sei il mio bacio, la mia carne lacerata, sei il mio numero successivo, la radice o la fiondaContinua a leggere “Dio è un’interconnessione operosa (o la supplica di un Cristiano)”
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E gli bucherei a sassate la testa (per affiliare la Calabria all’onore)
Ecco, ve li offro i miei prigionieri della tristezza: quegli uomini comuni che rimangono pazienti in attesa del Paradiso, o dell’Inferno che sia. Da questa parte della terra la luna ha un lavoro consueto: cade in mezzo alla notte aprendosi chiara e straziante, come volesse mettere un gioiello, un giglio per l’eterno nei paesi; comeContinua a leggere “E gli bucherei a sassate la testa (per affiliare la Calabria all’onore)”
Te saluto Milano
Già quando si arriva si cerca di mettere i piedi sull’onda, per poi improvvisare un’andatura possente: come non fossero nulla le spine nostalgiche della memoria. Già quando si arriva sembra che ogni palazzo sia una rosa, ogni piazza un largo di luce. E i navigli un accesso immediato verso il mare. Ma già quando siContinua a leggere “Te saluto Milano”
Zucconi, l’anti risorgimentale*
E Zucconi ci ha voluti schiaffeggiare, per incapacità manifesta. Dall’alto della sua comoda postazione, di uomo favorito dalla sorte, ci ha voluti accusare di inabilità intellettiva. Io credo che a volte servirebbero delle fessure di areazione, se non altro per nettare i pensieri sporchi. Se poi ci si ritrova di fronte a un uomo conContinua a leggere “Zucconi, l’anti risorgimentale*”
A Loreto, ospite di Gesù
..e mi ritrovo pietoso con l’anima all’indietro; alla ricerca dell’istante felice nella veglia degli Angeli: della loro sapienza infinita che nonostante i secoli non conosciamo; di quell’umiltà e potenza così simile alle rose e alle spine. Qui la morte non ha luogo, e neanche l’alternanza universale dovuta alle anime. La casa di Gesù è eterna,Continua a leggere “A Loreto, ospite di Gesù”
Stiamo profanando Dio
“Il massacro fu così grande che i nostri uomini camminavano nel sangue fino alle caviglie” e così hanno dato a Dio il possesso del crimine. Le loro bocche, in quegli altri tempi, erano senza luce di speranza, erano piene di odio; per mille diverse ragioni una trappola. Dopo Gesù Cristo, quello che doveva essere unContinua a leggere “Stiamo profanando Dio”
Fiocchi di mani ad Aleppo, per Anas al-Basha
E i civili morti dicono che dalle tombe neanche si sente, il rumore degli aerei. Che sotto terra non riluce per niente la polvere da sparo. Che loro sono nel lato successivo del creato, opportunamente opposti alla nostra vita. Alla nostra guerra. Neanche Anas Basha voleva sentire, e credeva si potessero lasciare delle impronte tenereContinua a leggere “Fiocchi di mani ad Aleppo, per Anas al-Basha”
“Il primo anno va male, gli altri sempre peggio”
La leggerezza è un impulso, forse l’unico in grado di attingere dall’acqua bellissima dell’Amore. È un prodigio rimasto ancora adesso raro. Davvero tanti i dolori mentali che si è costretti a subire, proprio quando gli sponsali sono per carattere diversi. Eppure ci si chiede quanto profondo possa essere un sentimento vissuto nel duello: oddio sì,Continua a leggere ““Il primo anno va male, gli altri sempre peggio””
Culpa sibi admissa, Lapo Agnus FIAT *
La finestra di fronte a La Stampa era sempre accesa, come un occhio della luna. Patrizia sapeva apparire come una ricamatrice seduta al telaio della vita: ci diventava matta a rammendare cuori: dicono fosse una cerva, che sapesse togliere i sudari dai corpi in maniera agile e veloce. Dietro al vetro, Lapo, guardava alcuni uominiContinua a leggere “Culpa sibi admissa, Lapo Agnus FIAT *”
Lo zero indispensabile – Sindaco, non un quinto assessore ma un azzeramento-.
A volte gli appelli sono soltanto un suono sordo, neanche discendessero da un linguaggio incomprensibile. E spesso si attende che cadano nel dimenticatoio: così che nessuno rimanga impegnato. È, questa, costumanza tra i politici, per loro quasi una regola. È una forma diplomatica di rifiuto, in attesa di far sboccare l’invito nell’abbandono. Poco importa seContinua a leggere “Lo zero indispensabile – Sindaco, non un quinto assessore ma un azzeramento-.”