Il seno della Madonna

Siamo impauriti, come fossimo degli uccelli in mezzo alla neve. E non riusciamo a guardare né verso la tenebra né verso la luce. E già vivendo pensiamo a quando metteremo i fiori e i calici d’argento nello scrigno dei nostri resti. E allora esistiamo come non ci fossero più gioie per noi, e aspettiamo diContinua a leggere “Il seno della Madonna”

Te saluto Milano

Già quando si arriva si cerca di mettere i piedi sull’onda, per poi improvvisare un’andatura possente: come non fossero nulla le spine nostalgiche della memoria. Già quando si arriva sembra che ogni palazzo sia una rosa, ogni piazza un largo di luce. E i navigli un accesso immediato verso il mare. Ma già quando siContinua a leggere “Te saluto Milano”

A Loreto, ospite di Gesù

..e mi ritrovo pietoso con l’anima all’indietro; alla ricerca dell’istante felice nella veglia degli Angeli: della loro sapienza infinita che nonostante i secoli non conosciamo; di quell’umiltà e potenza così simile alle rose e alle spine. Qui la morte non ha luogo, e neanche l’alternanza universale dovuta alle anime. La casa di Gesù è eterna,Continua a leggere “A Loreto, ospite di Gesù”

La libera e valente fanciullezza delle Donne

Resoconto breve su Eterne Adolescenti di Susanna Schimperna –  Era come fossimo seduti attorno ai fuochi, e il Tevere avesse una strana costa: quella sera nostalgica. Era come se il tempo non potesse dare alcuna sentenza inequivocabile, ma che anzi tutto fosse ancora possibile: si stava testimoniando la conoscenza e l’amore, la luce quella veraContinua a leggere “La libera e valente fanciullezza delle Donne”

Fiocchi di mani ad Aleppo, per Anas al-Basha

E i civili morti dicono che dalle tombe neanche si sente, il rumore degli aerei. Che sotto terra non riluce per niente la polvere da sparo. Che loro sono nel lato successivo del creato, opportunamente opposti alla nostra vita. Alla nostra guerra. Neanche Anas Basha voleva sentire, e credeva si potessero lasciare delle impronte tenereContinua a leggere “Fiocchi di mani ad Aleppo, per Anas al-Basha”

“Il primo anno va male, gli altri sempre peggio”

La leggerezza è un impulso, forse l’unico in grado di attingere dall’acqua bellissima dell’Amore. È un prodigio rimasto ancora adesso raro. Davvero tanti i dolori mentali che si è costretti a subire, proprio quando gli sponsali sono per carattere diversi. Eppure ci si chiede quanto profondo possa essere un sentimento vissuto nel duello: oddio sì,Continua a leggere ““Il primo anno va male, gli altri sempre peggio””

Andrea Parodi e lo spettacolo finale

Vi era stata in quel mese di ottobre un’aria impura; neanche il cielo riusciva a trovare il più alto firmamento, e l’ovunque si faceva sempre più scuro. Andrea era da qualche giorno un angelo dormente, per niente ignaro del suo prossimo destino e già senza il suo canto. Aveva gli occhi fermi e nello sguardoContinua a leggere “Andrea Parodi e lo spettacolo finale”

Bungaro, l’aviatore con la luce nel vento

Il suo rigo musicale ha erbe felici, che anche dalla luna arrivano i sogni e gli squarci luminosi. Per quanto possano sembrare invisibili i suoni saltano sui tetti e sui cuori, e il cielo tiene tutti i tempi. Bungaro è per definizione il Maestro festeggiante l’esultanza: nonostante sia così poco elettrico, trova negli scambi d’intesaContinua a leggere “Bungaro, l’aviatore con la luce nel vento”

Culpa sibi admissa, Lapo Agnus FIAT *

La finestra di fronte a La Stampa era sempre accesa, come un occhio della luna. Patrizia sapeva apparire come una ricamatrice seduta al telaio della vita: ci diventava matta a rammendare cuori: dicono fosse una cerva, che sapesse togliere i sudari dai corpi in maniera agile e veloce. Dietro al vetro, Lapo, guardava alcuni uominiContinua a leggere “Culpa sibi admissa, Lapo Agnus FIAT *”

Lo zero indispensabile – Sindaco, non un quinto assessore ma un azzeramento-.

A volte gli appelli sono soltanto un suono sordo, neanche discendessero da un linguaggio incomprensibile. E spesso si attende che cadano nel dimenticatoio: così che nessuno rimanga impegnato. È, questa, costumanza tra i politici, per loro quasi una regola. È una forma diplomatica di rifiuto, in attesa di far sboccare l’invito nell’abbandono. Poco importa seContinua a leggere “Lo zero indispensabile – Sindaco, non un quinto assessore ma un azzeramento-.”