Stiamo profanando Dio

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“Il massacro fu così grande che i nostri uomini camminavano nel sangue fino alle caviglie” e così hanno dato a Dio il possesso del crimine.

Le loro bocche, in quegli altri tempi, erano senza luce di speranza, erano piene di odio; per mille diverse ragioni una trappola.

Dopo Gesù Cristo, quello che doveva essere un mondo nuovo è diventato una vampa: l’Umanità ha iniziato ad avere le armature fragili, ha iniziato a essere spiata da un’aria non di pace.

Di quale importanza parliamo, che fossero ebrei o cristiani o islamici, in quegli altri anni venne fatta la fortuna delle religioni. Venne fatta la separazione dallo Spirito.

E l’Uomo, allora, è diventato polvere da gioco, la camera scura dell’universo. Si è lasciato poggiare sulle tavole e infilzare dai versetti della spada. Si è lasciato accecare dall’impronunciabile vendetta dell’occhio. Ha ridato corpo al vecchio nido di Satana. Ha preferito confessarsi debole e inetto.

Dopo Gesù Cristo si dovevano accendere le lampade dell’Amore, le nostre immagini diventare davvero somiglianti a Dio.

Ma l’Uomo ha pensato alla sua parte malefica, ha lasciato crescere le sorgenti del dolore e dell’assassinio. Ha ceduto il suo cuore alle menzogne dell’effimero. Ha lasciato venisse calpestato Dio dalla volontà delle vite dell’inferno, e si è reso congegno di morte, bestia omicida.

Satana è stato furbo davvero, ha portato avanti la sua mietitura di anime riempiendo il suo regno di droghe e sesso, di ricchezza e potere. Del disumano. E l’Uomo non ha saputo allontanarlo, e si è voluto ingrassare con la carne degli innocenti.

Satana si è cosparso di denaro di vergini di giovinezza. Dio ci ha dato un fusto spinoso con la promessa di farci risorgere. Satana ha concimato d’oro luccicante il suo frutteto. Dio ci ha dato una terra fangosa e l’impegno di un Paradiso. Satana è entrato nelle nostre porte con vasi di allegria. Dio ha scagliato pietre contro il nostro cuore per abituarci alla resistenza.

Eccolo, con la nostra complicità alle trombe fatali di Satana, il conflitto terrestre: il mondo sarà una tomba e verrà profanata la Grazia di Dio.

Non ci basta come allarme?

Pubblicato da michele caccamo

Poeta e scrittore contemporaneo, per fortuna ancora vivente

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