La nuvola di Ezio Bosso

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Un bruscolo, rimbalzato per missione: dalle sue dodici eternità, dall’illimitato tempo del non essere.

Un messaggero della beatitudine che riporta le stanze della nostra esistenza, fissandosi lui stesso nella dodicesima: della perfezione e della completezza.

Bosso, è ormai evidente, a Sanremo non ha suonato il piano, ma ci ha portati al valore sapienziale dell’Universo, agli specchi più puri creati dall’Essenza primordiale.

Il suo corpo in torsione, ma allineato ai campi cosmici, sembrava ai nostri occhi una rosa avvelenata, una spastica figura: ma non riusciremo mai a sapere quanto il suo spirito, quella sera, fosse vicino a Dio, alla scintilla della Bellezza.

Le sue espressioni erano volanti, come i segni che girano nella nostra memoria dando poi origine al giusto significato del Grandissimo.

Lui è davvero un innocente che proviene dal Paradiso: ha ventilato di chiarezza per tredici minuti il nostro sopore, la nostra arrendevolezza all’angoscia della vita: perché lui, che dava l’impressione di dover essere rianimato, ci ha dato ossigeno e fatto dimenticare quel sole nero che sembra ci abbia generati.

Bosso è un grand’Uomo: frantumato da una malattia, vive senza ossa verso la vecchiaia e si auto-partorisce ogni giorno, prima come una creatura sofferente e subito dopo come un’anima elevata.

È un cigno bianco; una nuvola: per immaginazione la nostra futura dimora.

Ha il colore della luna, come il figlio salvato dalla nostra discendenza: quando i serpenti e le dieci razze definirono la fine dell’umanità, senza prevedere le alte capacità dell’anima.

Lui si è lasciato allattare dall’infinito, come un sacerdote santo, per riportarci fuori dall’abisso, dai nostri preconcetti limitanti e così lontani dal Pensiero Celeste.

Bosso da Uomo forte, pur nel delitto che la vita gli ha dato, quella sera a Sanremo ha richiamato tutti gli istruttori della nostra esistenza sistemandoli in ordine, in una sequenza di note: rimettendoli vigili sul significato della vita: l’insieme.

È stato un ispiratore, per il nostro futuro.

 

Pubblicato da michele caccamo

Poeta e scrittore contemporaneo, per fortuna ancora vivente

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